
SEGUI
La storia di Jordans ha inizio in una piccola città inglese, Biggleswade, nel Bedfordshire. I fratelli Bill e David Jordan, dopo un viaggio illuminante in California, decidono di iniziare a produrre cereali da prima colazione e nel 1972 nasce Crunchy G, la prima granola naturale del Regno Unito.I primati dei due fratelli però non finiscono qui, e nel 1981 lanciano la prima barretta di cereali inglese, la Original Crunchy Bar. Oggi Jordans è la compagnia numero 1 nella produzione di muesli e granola in tutta Europa, con una leadership indiscussa nel mercato del salutistico. Sostenitrice di un’alimentazione che rispetta la natura grazie all’utilizzo dei migliori ingredienti, ai quali non vengono aggiunti sale o additivi artificiali, Jordans è attiva nella salvaguardia dell’ambiente e nella preservazione degli spazi verdi inglesi.
L’assortimento di Jordans vanta delle specialità uniche nel mercato, come i Muesli, Special e nella versione Biologica, composti da fiocchi di cereali integrali, nocciole e frutta e con un alto contenuto di fibre. Golosi e immancabili per una colazione completa sono i Country Crisp, alle Nocciole o al Cioccolato: avena cotta al forno con l’aggiunta di frutta disidratata e nocciole che danno vita a deliziosi cereali agglomerati. Infine, per uno snack energetico, le barrette Frusli, realizzate con avena integrale addolcita con miele e frutta secca, aggiunta solo dopo la cottura.
Per salvaguardare la natura, Jordans ha dato vita alla Jordans Farm Partnership, secondo cui tutti gli allevatori che collaborano con la compagnia, hanno un consulente per la fauna selvatica dedicato ad assicurarsi che almeno il 10% della loro terra sia riservato al mix unico di fauna presente nella loro fattoria (la media è attualmente al 17%). Potrebbe essere che una certa area di terra sia gestita in modo che gli uccelli nidificanti abbiano un posto dove ripararsi, o che vengano create praterie per i coleotteri. Ogni fattoria è diversa e ogni agricoltore deve lavorare sodo per mantenere questi diversi habitat, tanto che a volte questo comporta un impegno ancora più grande della coltivazione dell’avena stessa!